giovedì 23 luglio 2009

Molave


Non è che so forti gli ammaricani. È che mi diverte il carteggio, star lì a decidere che fare con le carte meteo in mano, tracciando rotte ipotetiche e immaginando scenari sulle carte nautiche. Quando poi gli ammaricani decidono che tutto sommato si può tornare a sud che tanto ce la facciamo, non sono forti per niente.
Molave. Eccola lì (ritratta nella foto dal satellite qualche ora prima che ci assuntumasse) la tempesta tropicale che ci ha colti ormai qualche giorno fa. L'inferno. Per due giorni abbiamo navigato e sparato in un tempo veramente pessimo. "Navigo" ormai da qualche annetto e di mare ne ho visto di tutti i tipi. Come quello che abbiamo beccato, davvero raramente; forse mai. Di sicuro non mi era mai capitato di lavorare sul ponte. Vento a 40 nodi e più e onde di 6 e più metri. Un incubo che è costato a tutti parecchio (in termini di ore di sonno, di malesseri vari ai quali per fortuna io sono sfuggito, di tensione, e via così). A me pissonalmente di pissona mi è costato pure un idrofono. Che però è poi stato ripescato. Ma la storia della pesca miracolosa ve la racconto di presenza.
Mentre scrivo voliamo a dieci nodi con la prua verso Taiwan. Anche questa crociera sta per finire.
Vi saluto qui, anticipando però il prossimo post che scriverò....più che altro a mio uso. Per ricordarmi dove sto tornando. Per ricordarmi di casa mia. E delle tante cose da fare che ci sono, a parte quelle "personali". Delle guerre da combattere. Ancora e ancora.
Un abbraccio a chi ha letto e a chi non lo ha fatto.
Ci vediamo da queste parti tra non molto.
Prossima destinazione Nord America, Pacific side...

giovedì 16 luglio 2009

Ofangù


Alto e forte s'alza (....voglio la pasta con la s'alza! voglio la pasta con la s'alza!!!) il grido dei poveri dissidenti in quel di mgl.
La democrazia è morta. Il comitato no-extension si è sciolto tra le lacrime degli attivisti. Tanti sforzi vanificati dal padrone oppressone e reazionario. Altro che riti propiziatori! Cinque giorni di extension. Ecco come è andata. E a festeggiare la notizia è arrivata una fantastica depressione tropicale che ci ha tenuto in pugno per un paio di giorni. Di dormire non se ne è parlato. Futili i tentativi di mantenere la roba sopra i tavoli e, alle volte, dentro gli armadietti. Per fortuna ne siamo usciti indenni. O quasi. Certo per due giorni tutti a piangere in cinese. ....Ah ah! Non c'è niente da ridere! Infatti stiamo per sbattere il muso su un bel ciclone che si sta formando al largo delle filippine e che, amorevolmente, ci viene incontro (ho visto il grafico dell'altezza massima prevista per le onde: ...otto metri....); motivo per cui domani mattina verso le sei si dovrebbe recuperare tutta l'attrezzatura per fuggire alla velocità della luce verso nord. "Fùiri è vergogna ma è salvamento di vita", dice il saggio.
Delle mille e più miglia che dovremmo ancora percorrere sparacchiando botti vedremo che se ne farà.
Intanto incrocio le dita e spero che si riesca a beccarla giusto di striscio 'sta tempesta. Mortacci de li mortacci.
Alla prossima.

Introduzione all'apdeit:
Quel che sta sopra lo avevo finito di scrivere verso le otto di sera di ieri.
Apdeit:
Alle cinque e mezza del mattino entra nel main lab il SO (...sience officer, anche "tech in charge"... il prossimo post sarà un glossario con tutti 'sti acronimi che odio e che, ovviamente, qui sono il pane quotidiano) tutto trafelato e serio. Porta con sè un bel pò di fogli di carta stampati e si capisce subito che sono aggiornamenti sulla situazione meteo. Aria tesa.
Si mette ad armeggiare al tavolo luminoso che sta dietro le mie spalle (è un grande tavolo su cui sta la carta nautica della zona e dove si fa il carteggio quotidiano). Arriva il PI (...principal investigator...vedi post che ancora non c'è). Teso anche lui. Si deve decidere che fare. Compassi, squadrette, tracciamenti di depressioni tropicali, previsioni di rotte.
Aria tesa.
Facce assorte. Noi siamo qui, la tempesta è lì, ma se andiamo qui.... Arriva il comandante con la sua tazza di caffè. Ancora due parole sulla situazione. Si propongono nuove rotte. Adesso tocca al PI. Responsabilità. Pressione.
Alla fine si decide. Viriamo verso nord e spariamo seguendo questa rotta.
Il SO si gira verso di me, secco: we'll keep shooting.

Lo ammetto, un pò mii piacciono queste minchiate...

giovedì 9 luglio 2009

Carbonari marinari

Ssituazione in movimento nel mgl.
Fonti ufficiali, ma che preferiscono restare anonime, ci comunicano che si rafforza il comitato carbonaro sotterraneo "no-extension".
Sotto l'oppressione della dittatura morbida che ormai da anni affligge il lontano e mobile staterello, si muove qualcosa.
La nostra fonte ci informa che due tra i più importanti burocrati della nomenklatura attualmente al potere, con il disprezzo per le regole della democrazia che è ormai a tutti noto, hanno avanzato richieste di extension. Qualcuno ha sussurrato persino nove giorni.
Nel frattempo un movimento sotterraneo di donne (...mah) e uomini dal coraggio supremo e dalla volontà di ferro si opera incessantemente per fronteggiare l'emergenza incombente e tentare azioni di dissuasione o addirittura di totale impedimento di eventuali ritardi nel rientro.
Il comitato "no-extension", gruppo che per ovvi motivi non può venire allo scoperto, continua a raccogliere simpatizzanti e attivi partecipanti. La nostra fonte ci informa di riti propiziatori che si svolgono giornalmente sul punto più alto del mgl: danze immobili e canti silenti perchè le divinità possano assisterli in questi momenti di trepidazione e attesa.
Pare che riti wodoo si stiano compiendo in varie parti del globo per scongiurare il pericolo.
Ai dissidenti va tutta la nostra ammirazione e la nostra vicinanza in questi momenti difficili.
nonchè l'augurio di un felice e lesto ritorno a casa.
A breve gli ultimi aggiornamenti.

mercoledì 1 luglio 2009

Lastime alimentari


Non fate quelle facce, vabbene? È così, è così. Questa crociera mi devo lastimiare. Fatemi lastimiare.
Oggi la lastima è alimentare. Del resto assai facile. Il cuoco e il suo strepitoso assistente non sono gli stessi della scorsa crociera. Si vede. Brave persone, per carità (anche se sospetto, non so perchè, di stargli un poco sulle palline...). Però proprio...
Allora, ecco cosa ho mangiato oggi (poi magari, visto che posterò con un poco di ritardo, ci aggiungo le ultime delizie offerte dal traghetto dei pirati): un quarto di una specie di hot dog con una salsicciaccia unta identificata come german sausage (e questo è stato il mio pranzo)....
Un momento...vi illustro i miei ritmi alimentari. Cominciamo da....dal pranzo. Benissimo; il pranzo lo salto a piè pari (salvo avanzi che trovo a mensa appena uscito dalla cabina...vedi hot dog) perchè comincia alle undici e mezza e finisce a mezzogiorno e mezza. Io mi sveglio circa a quell'ora e quindi niente pranzo. Poi c'è la cena, dalle cinque alle sei del pomeriggio. In quell'ora io sono di turno sulla tower, aspetto che arrivi Diana dalla mensa e vado a mangiare io. Un pò perchè sono veloce di mio, un pò perchè devo tornare su, di solito impiego dai dieci ai quindici minuti per la cena (tragitto da e per la tower incluso). Poi c'è la colazione, dalle sette e mezza (credo...non lo so) alle otto e mezza (credo...non lo so). Ma io me ne vado a dormire verso le sei e mezza. E poi la salciccia alle sette di mattina mi butta un poco pesantuccia.
Rieccoci ai miei pasti di oggi. German sausage....volata in mare per la felicità della ittiofauna taiwanese. Aspetto con impazienza la cena. Arrivo e mi si afflosciano le pal...pebre. Scarto delle cozze mefitiche, evito il gambero surgelato verdastro, che resta...che è quella...pasta....proviamo. E poi? Manzo sanguinolento. Proviamo. La pasta era una pappa scotta condita con panna, funghetti, pomodori secchi (ti immagini i pomodori secchi che hanno qua), cipolla, aglio, e altra roba non identificata. Due forchettate, di più non ce la faccio. Passo al manzo ma sono già nauseato. Ne ingollo due bocconi e caccio il tutto nel cestino dell'organico. Mi alzo sconsolato e gli occhi mi brillano alla vista di una mela. Che per la verità era buona. Ma sono già tornato sulla torre e di mangiare non se ne parla più. E questa è stata la mia giornata alimentare. No, ci sono anche due fette di pane bianco tostato con burro e marmellata di arance amare (qualcuno deve avere comprato per sbaglio una decina di vasetti di questa marmellata...benedizioni su di lui... qui non piace praticamente a nessuno e invece non è male per niente). Ma passiamo a qualche considerazione di carattere generale. Gli ammaricani, si sa, di cibo non capiscono proprio niente. Il cuoco non aiuta. Nella scorsa crociera sono stato salvato da ricchi piatti di riso basmati in bianco. Il riso mi piace. E questa volta? Quando riso in bianco c'è è una pappaccia informe tutta appiccicaticcia. Ma porca miseria! Eppure non è difficile! Poi tutto è precotto, surgelato o liofilizzato.... Ogni giorno c'è qualche torta o qualche dolce. Chi mi conosce sa che buon rapporto ho con i dolci. Niente, manco per niente. Non ce la faccio.
Il pollo coll'ananas e il mango. Lo spezzatino con il checiap e i peperoni. Ho provato l'insalata (colta dal campo non meno di venti giorni fa...del resto siamo a mare). Senza pane mi fa un poco veleno, mi dico, ma ci provo lo stesso. E poi? Come la condisco? Con le decine di salsine che ci stanno sui tavoli? No, ecco qui l'olio e l'aceto. Bè, l'aceto non è male. Olio? Si...minerale. Una lacrima scorre sul viso pensando al mezzo cafiso di buon olio extravergine che giace in cucina da me.
E poi è tutto sempre vagamente dolciastro. Anche il pane. Le prime crociere mi facevo grassi panini col pane bianco e quel che trovavo nel frigo. Non ce la faccio più. Il formaggio giallognolo di plastica. Il prosciutto che a chiamarlo prosciutto ci vuole una botta di fantasia di quelle spinte.
Aaaaaaaaaaaaaaa! Ho fame!
Mi nutro a succhi di frutta, pane tostato (che la tostatura leva quel sapore dolciastro) con burro e sale e/o marmellata o schitto, mele, uva (era buona era....mi sa che è finita), noccioline americane, latte e caffè (caffè...caffè...diciamo)....e memoria di cibo vero. Attaccatemi una flebo che almeno mi levo il pesiero!
Allora mi dico, minchia, ma sei proprio un italiano medio che si lamenta del cibo se non è quello fatto dalla sua mamma!! Non è vero! A parte il fatto che la mia di mamma non è mai stata una fanatica della cucina (diciamo così), io qui rimpiango il cibo taiwanese (che per inciso, superato il primo impatto visivo, non è niente male)!
Vabbene, basta. Fine della lastima alimentare. Tra un poco vado a letto e mi impegnerò a sognare del semplice...pane.
Altolà! Se devo sognare allora...tanto vale...
ravioli fatti in casa e ragù...

...Apdeit (come si dice qui): oggi ero sulla torre alle cinque e mezza aspettando che venisse su qualcuno per potere andare a cena. Pregavo per qualcosa di decente. Ecco che vedo Diana trotterellare su tutta contenta. Arriva su e mi dice "you'll be happy. There's italian food today". E mi si ghiaccia il sangue nelle vene. Poi invece non è andata troppo male: pesce con una specie di guacamole, riso basmati in bianco e non scotto, e una specie di panino all'olio attipo fatto in casa. E la mia mela. Dai che poteva andare peggio! E poi forse migliorano i miei rapporti con i gestori della trattoria. Ma sulle evoluzioni dei rapporti personali attraverso gli anni vi dirò un'altra volta.
Buon appetito a tutti