martedì 17 marzo 2009

Cotolette, gatti neri e riunioni a Taipei


Tra una settimana. Ci siamo, tra una settimana si riparte. Destinazione Taipei, Taiwan. Quella del made in Taiwan. Certo ho pensato che dovrebbe essere un posto pieno zeppo di fabbriche e officine e artigiani visto che si fa tutto lì. Poi la vedi sulla carta e dici che forse è un pò piccina per produrre da sola tutte le cose su cui c'è scritto che sono state fatte lì. Ci deve essere un trucco. I servizi segreti delle più importanti nazioni si sono riuniti per sciogliere il nodo. Solo un uomo può aiutarli a capire cosa mai accade nelle terre dell'isola di Formosa. Solo un uomo può affrontare i pericoli di un viaggio lungo e periglioso in oscuri mari, infestati di misteri e pirati. Solo un uomo. ...vabbè, poi ci riprovo più tardi, quando il mio gatto franco smetterà di fissarmi con lo sguardo di chi sopporta le tue minchiate giusto perchè ti vuole bene.
Taiwan, dicevamo. Eccola lì, a est della Cina, sul tropico del Cancro e tra il Giappone e le Filippine. Mar della Cina. Era l'isola di Formosa. Non suona tutto molto Corto Maltese?
E casa mia, luogo in cui mi aggiro in questa mattina di sole siciliano, è un casino niente male abbondantemente condito dai peli della gattina di mia sorella. Sputo un pelo, zompo un gatto e mi vado a fare un caffè. E poi torno a raccontare due cosette di questo prepartenza.
Il gatto Franco si è accorto che c'è qualcosa di strano. Forse, ormai abituato ai miei ritmi folli di presenzeassenze, ha capito che tra un poco lo ammollo per un mesetto (poi vi do i dettagli del viaggio). È una settimana che fa dispetti vari: pisciette in vasi che non aveva mai osato violare, passeggiate in posti che sa essergli assolutamente preclusi e poi, l'altro giorno, il capolavoro. Me ne ero tornato a casa alla fine di una lunga giornata. Con una voglia di cotolette che non vi dico e che maturava ormai da una settimanella (sono un uomo dalle voglie sempici...la cotoletta...). Arrivo a casa con l'occorrente e, come sempre, smollo tutto sul tavolo della cucina. Poi doccia, relax, e un pò di telegiornale per godermi ancora di più la partenza dall'Italia e dalla Sicilia (luoghi che amo sempre più e che sempre meno tollero nelle mani di una manica di avidi e tronfi omuncoli e donnucole che, se non hanno tradito, hanno di sicuro fallito....e allora che cosa ci fanno ancora lì?!). Aaaah....spaparanzato sul divano. Ed ecco che entra in campo Franco. Salta felino (lui si che può) al centro del tappeto proprio davanti a me, mi guarda e si mette a mangiare quello che si è portato. Io manco ci posso credere. Tra la rabbia e lo sgomento inizio ad abbandonare il sogno della cotoletta. Franco decolla con la velocità di un lancio shuttle verso il terrazzino e io mi accorgo che il bastardo si era prima sbafato una fetta in cucina tranquillo tranquillo e poi si è fatto vedere con la seconda. La terza fetta di carne giaceva ancora sul tavolo con i segni della gattesca aggressione. È ufficiale: addio cotoletta.
Torniamo al viaggio: prima tappa, come sempre, Pavia. Poi Taipei via Amsterdam (ooops!). Arrivo a Taiwan il 26 pronto per una riunione che ci sarà il 27. ...Una riunione??? Già; naturalmente non è che poteva essere tutto lissio lissio como l'oglio e infatti...poi vi racconto. Fatto sta che c'è la riunioncina. Ma siete proprio sicuri che ci devo essere anche io? Si. Ok, fantastico. Metto in valigia un naso rosso e un poco di palline che così alla riunione posso fare la mia bella figura. Poi ci si imbarca, il 29. Partenza il 30 e rientro....bò...il 27 aprile? Qualcosa del genere. Poi un paio di giorni a Taiwan e via verso l'Italia; via Amsterdam (oooops!). Sfiga vuole che giusto giusto in quel periodo celebrasi festa della olandese regina. Mi sa che mi fermo qualche giorno pure lì.
Ma è davvero prematuro: intanto sono ancora a casa a pensare a mille cose, come prima di ogni partenza: i viaggi già fatti, il lavoro che devo andare a fare, le persone che riincontrerò e quelle che ho incontrato qui, prima di partire; le mutande e l'aspirina che devo comprare, i libri da portare, le cose e gli affetti che lascio, le piante, la casa, l'etna, la barca....
E anche questa volta so che partire mi farà bene. Perchè mi piace, perchè è il mio lavoro (e questa cosa vuol dire per me molto di più di quanto non si intenda di solito). Perchè questi viaggi riescono, almeno un pò, a liberarmi delle pesantezze che mi si appiccicano addosso durante le mie permanenze Siciliane e che, colpevolmente, non riesco a "schivare" e alle volte alimento pure. Perchè ogni viaggio è pellegrinaggio e acqua sull'anima del peccatore (che nel caso specifico sarei io).
E per il momento vi abbandono. Ho un sacco di cose da fare e poco tempo.
Con un sogno nella mente e nell'anima. Un sogno che ancora mi tortura. Una visione che non riesco nemmeno a sfiorare e che inseguo ormai da tempo. Ma con l'età ho capito che i sogni bisogna avere il coraggio di inseguirli e poi la forza di vederli realizzati, se si riesce. E io sento che questa volta ci riuscirò. Finalmente.
Cotoletta

2 commenti:

Elisabetta ha detto...

Ciao Giovà, io e la pancia ti aspettiamo come sempre qui a Pavia.....beh, proprio come sempre no....la pancia è una novità...da acciuga che ero mi vedrai ora un po' più formosetta...e mentre tu sarai in nave nel fiume giallo (??!!!??...mi piaceva l'idea...) io sfornerò Riccardo. La data prevista per il lancio è il 16 aprile...minchia, meno di un mese...

Elisabetta ha detto...

un ultimo appunto...mentre io ero imbarcata sull'Alliance lo scorso anno, Dixie ha addirittura rubato due bei filetti sanguinolenti che il Lele stava cucinando...che cane impavido...non ha avuto nemmeno paura del fuoco...e del Lele...