martedì 31 marzo 2009

Benvenuti a Taiwan!



Per chi già sa, bentornati a bordo, per chi non sa ancora, benvenuti sul magico R/V (che sta per research vessel) Marcus G. (che sta per G.) Langseth. È proprio quello lì della foto, così come lo ho trovato un paio di giorni fa qui a Kaohsiung, Taiwan. Due paroline su che è 'sta nave, che fa e soprattutto su che ci sto a fare io qui. Il Langseth è una nave da ricerca sismica della Columbia University (NY) ed in particolare di un istituto della Columbia: il Lamont-Doherty Earth Observatory. Visto? Proprio come in Italia dove ogni istituto universitario ci ha la sua nave da ricerca. Dicevamo seismic vessel: uno dei giocattoli preferiti dai geofisici che con questi battellini se ne vanno in giro per il mondo per capire come è fatta la crosta terrestre sotto gli oceani, come si muove, dove stanno sacche magmatiche, ecc. A che serve? Ma vi sembrano domande da fare agli scienziati?!? Serve, serve. Ve lo spiego un'altra volta il perchè. E io? Per scoprire tutte le belle cose di cui sopra si sparano dei botti sott'acqua con dei cannoni ad aria che si chiamano....airgus; poi si registrano gli echi dal fondo e i computer producono immagini assolutamente incomprensibili ma che mandano i geologi in brodo di giuggiole (cosa sono le giuggiole non l'ho mai capito). Ma che siccome gli airguns fanno un casino, gli USA impongono una serie di mitigation procedures per salvaguardare balene e delfini (e anche qualche altra bestia) che sensibilissimi sono ai suoni. Quindi ecco che a bordo c'è un team di marine mammals observers che stanno attenti che non ci siano balene e delfini intorno. Tra gli MMOs c'è anche un (e quando dico un intendo proprio un) bioacustico che, cuffie in testa e occhi su un monitor, cerca di capire se intorno c'è qualche bestia che parla. Piacere, sono il bioacustico. Basta con le premesse (per chi volesse approfondire, nei precedenti post ci sono un bel pò di informazioni) e passiamo alla attuale situazione.
Signore e signori siamo a Taiwan! Sono qui da qualche giorno e, dopo aver passato un pò di tempo a Taipei (inclusa riunioncina all'università con gli specialisti del settore cetologico locali...io...una riunione all'università...a Taipei...quando uno è cioccolataio è cioccolataio!), eccomi qui a Kaohsiung ad attendere la partenza (che doveva essere oggi e invece sarà domani, ma domani si vede perchè le novità sono il pane quotidiano.
L'Asia ci piace! Sono tutti gentilissimi, si inchinano, sono in media ALTI quanto me (che soddisfazione la metro di Taipei dove se sei più alto di un metro e settantacinque ci intappi le corna sul soffitto) e vi dirò vi dirò che si mangia pure bene. Certo le teste di anatra o i serpenti appesi inducono qualche perpelssità, ma basta non indicarli prima di ordinare e non farsi troppe domande. E poi non facciamo tanto gli schizzinosi (soprattutto noi siculi) che tra meusa, ruppi, animedde, centupeddi e via discorrendo ci addifendiamo benone. Taiwan è virtualmente Cina (bello stampino sul passaporto con scritto ROC che sta per repubblica cinese! continua la collezione) ma qualcuno l'ha chiamata free China. Spingono per l'autonomia, hanno un sistema politco "occidentale" e sono apertissimi al turismo. Inutile dire che non si capisce una cippa quando parlano e di certo non aiuta la lettura del cinese (che qui è mandarino, come l'agrumio, e non cantonese, come il risio). Molto divertente comunicare coi tassisti che non spiccicano una parola di inglese. Mmmm, già, l'inglese. Naturalmente sulla nave sono tutti ammaricanazzi (molti li conoscevo già; davvero divertente questa sensazione di "ritorno a casa" quando sali su una nave americana cacata da qualche parte in un altrove tropicale) e la lingua ufficialo è l'anglese. Lingua che continuo a sconoscere anche se questa volta ho avuto la sensazione di dominare un pò di più la situazione. Per spiegarmi questo sconcertante fenomeno ho fatto ricorso al mio bieco animo europeo e antiangloammaricano ed ecco il risultato: invecchio, perdo pezzi di cervello (non immaginate il danno che fanno le reti wifi!) e dunque il numero dei miei neuroni si avvicina a quello medio degli americani. Ma non ditelo a nessun americano! Scherzi a parte qui c'è, in linea di massima, gente apposto. Il che è un bene, visto che ci devi fare un mese in mezzo al mare.
E per concludere questo fiume di parole ecco le ultime due sul piano della crociera: dovremmo stare fuori (a sud di Taiwan, Mar della Cina, a nord delle Filippine...lo scrivo e non ci credo!) per circa venticinque giorni. Poi si torna in porto.
Vi tengo aggiornati più che posso. Voi fatemi compagnia, se vi va. Che qui ne succedono veramente di tutti i colori.
PS: A proposito dell'ultima frase...pregate con me e con loro perchè tutto fili lissio!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma quindi siamo vivi sani e vegeti... e meno male và! che tutto sia prosperoso, come sempre.
coco

giocalta ha detto...

E che, come sempre, l'Altissimo ci mondi dei nostri peccati e ci dia la saggezza di vedere la luce che illumina il cammino! Check your email..

Anonimo ha detto...

ciao tesorino... ti penso!! e ti invidio pure, anche se stavolta anch'io sono in procinto di ammaricanizzarmi.
Ci vediamo prestissimo, ai nostri rientri
bacio
daria