E rieccomi qui.
Passati i primi dieci giorni (più o meno) e cuffie in testa nel mainlab ad ascoltare...il nulla. Non un avvistamento e non un contatto acustico. Manco uno piccolino. Niente. Solo spari di airguns e cinguettii di sonar. Bene così. C'è di strano che non ci sono neanche gabbiani da queste parti. Una suletta (sula suletta) ogni tanto. Certo abbiamo avuto centinaia di rondini, decine di garzette e decine di aironi. ?. ???. E che volete, qui siamo in cina. E allora? Bò. Ok.
Il primo che mi dice che ai tropici aaaaa che bello che è il tempo, che bello che sarebbe viverci, ci do una randellata sulla gengiva inferiore. Tempo grigio da fare schifo, vento ogni tanto no e ogni tanto si ma quando è si fa' trenta nodi (ce ne sono stati anche una quarantina...bello....ho avuto il maldimare pure io, dopo una notte a svegliarsi ogni dieci minuti per raccattare le cose che volavano dappertutto, a schivarle, a filare l'idrofono a poppa con le onde che anniavano la qualunque...ma ormai il peggio è passato, come disse qualche imbelle dalle scarse capacità previsionali nel realizzare che il mandato di Scapagnini era giunto al termine) e fa anche un pò freschino. Poi nel lab ci saranno cinque gradi che così ci manteniamo belli giovani. Come dire....tutto regolare, in queste sismiche peregrinazioni. Già, sismiche. Già. Perchè, sapete, Taiwan è in una zona ad elevatissimo rischio sismico, poveri loro, e visto che è una zona a rischio sismico questi stupidi taiwanesi che fanno? Spendono soldi, tempo e competenze per fare ricerche sulla collisione tra le placche che poi causano i terremoti. Che gente insulsa e priva di senso pratico. Mi fermo qui. Per il momento.
Fatto sta che la nave è invasa da tipi con gli occhi a mandorla che ascoltano quelle musichette che fanno tanto ristorante cinese e che ciarlano e ridono pronunciando incomprensibili parole. I loro computer poi sembrano tutti spasciati pieni come sono di macchie sullo schermo. A...non sono macchie? Sono lettere? No? Sono ideogrammi? No? Bò. Scherzo, naturalmente. È sempre bello trovarsi in mezzo a persone così diverse. E poi chiecchierando un pò con lo scienziato capo taiwanese (che è peggio di Gianfranco che dice che non parla le lingue e poi ti snocciola tutta una serie di frasi in italiano...il taiwanese....Gianfranco te le snocciola in bulgaroaraborussoucrainoslovenoswaili) siamo arrivati alla conclusione che in fondo cinesi e siciliani di cose in comune ne hanno parecchie.
Oggi, blaterando bellamente con Brendan durante il mio turno di osservazione sulla tower, mi sono sparato una delle mie considerazioni pseudofilosofiche che pare siano piaciute all'amico irlandoamericano. Ve ne metto a parte con vostro, ne sono sicuro, sommo godimento. Si parlava della vita a bordo, delle differenze nella percezione dello spazio, della necessità, diceva lui, che ogni tanto si ha di fare uno sforzo per capire che la nave non è il mondo intero. E io gli dico, sai una cosa che mi piace molto dello stare a bordo cos'è; è che quando sei a terra, in città per esempio, e vuoi fare uno sforzo per cambiare il punto di vista, ma proprio cambiarlo fisicamente come se ti sollevassi per guardare le cose (con te nel mezzo....non saranno prodromi di skizofrenia?? prodromi? ma io questi flash me li faccio da una vita!) devi immaginarti di spostarti di almeno dieci chilometri. E allora vedi tutto piccolo, le persone che si affannano (e tu nel mezzo) come formichine ecc. Se vuoi fare la stessa operazione su una nave basta "spostarsi" di quindici metri. E allora vedi una barchetta che si muove lenta lenta in mezzo al nulla. Minchia che persona profonda che sono! Se queste polpette me le sparo a catania mi pigliano a pernacchie! Oppure le pernacchie me le fanno pure qui solo che sono in inglese e non le capisco?
Bene.
Certo se penso alle mie prime crociere e alle cose che scrivevo allora adesso sembra che ci sia così poco da dire. E invece non è vero perchè mantengo sempre quel pò di stupore che, perdindirindina, non può che esserci col lavoro che faccio! Solo che tutto acquista familiarità. Acquistano familiarità le cose, le situazioni e le persone che, salvo qualche caso, sono sempre le stesse. E ringrazio questa familiarità che consente alle mie ghiandole produzioni più contenute di adrenalina e di sudore!
Vabbene. Ok. Vedo polposi deliri nelle righe precedenti e ne sento di ancora più polposi che vorrebbero occupare le prossime. Ma siccome vi voglio bene ve li risparmio.
Il soggetto della foto: non appena l'ho vista, durante una mia solitaria passeggiata per le vie di Kaohsiung, mi sono spisciato. E ho dovuto per forza fare la foto. Minchia quanto sono avanti qui, ho pensato. Altra religione, altra filosofia, altro modo di intendere la vita. Per tutti, uomini e animali. Incenso, inchini, meditazione, canti ritmati e ipnotici.
E, dritta come un fuso a sfidare le leggi della miope fisica occidentale,
cacca zen
Passati i primi dieci giorni (più o meno) e cuffie in testa nel mainlab ad ascoltare...il nulla. Non un avvistamento e non un contatto acustico. Manco uno piccolino. Niente. Solo spari di airguns e cinguettii di sonar. Bene così. C'è di strano che non ci sono neanche gabbiani da queste parti. Una suletta (sula suletta) ogni tanto. Certo abbiamo avuto centinaia di rondini, decine di garzette e decine di aironi. ?. ???. E che volete, qui siamo in cina. E allora? Bò. Ok.
Il primo che mi dice che ai tropici aaaaa che bello che è il tempo, che bello che sarebbe viverci, ci do una randellata sulla gengiva inferiore. Tempo grigio da fare schifo, vento ogni tanto no e ogni tanto si ma quando è si fa' trenta nodi (ce ne sono stati anche una quarantina...bello....ho avuto il maldimare pure io, dopo una notte a svegliarsi ogni dieci minuti per raccattare le cose che volavano dappertutto, a schivarle, a filare l'idrofono a poppa con le onde che anniavano la qualunque...ma ormai il peggio è passato, come disse qualche imbelle dalle scarse capacità previsionali nel realizzare che il mandato di Scapagnini era giunto al termine) e fa anche un pò freschino. Poi nel lab ci saranno cinque gradi che così ci manteniamo belli giovani. Come dire....tutto regolare, in queste sismiche peregrinazioni. Già, sismiche. Già. Perchè, sapete, Taiwan è in una zona ad elevatissimo rischio sismico, poveri loro, e visto che è una zona a rischio sismico questi stupidi taiwanesi che fanno? Spendono soldi, tempo e competenze per fare ricerche sulla collisione tra le placche che poi causano i terremoti. Che gente insulsa e priva di senso pratico. Mi fermo qui. Per il momento.
Fatto sta che la nave è invasa da tipi con gli occhi a mandorla che ascoltano quelle musichette che fanno tanto ristorante cinese e che ciarlano e ridono pronunciando incomprensibili parole. I loro computer poi sembrano tutti spasciati pieni come sono di macchie sullo schermo. A...non sono macchie? Sono lettere? No? Sono ideogrammi? No? Bò. Scherzo, naturalmente. È sempre bello trovarsi in mezzo a persone così diverse. E poi chiecchierando un pò con lo scienziato capo taiwanese (che è peggio di Gianfranco che dice che non parla le lingue e poi ti snocciola tutta una serie di frasi in italiano...il taiwanese....Gianfranco te le snocciola in bulgaroaraborussoucrainoslovenoswaili) siamo arrivati alla conclusione che in fondo cinesi e siciliani di cose in comune ne hanno parecchie.
Oggi, blaterando bellamente con Brendan durante il mio turno di osservazione sulla tower, mi sono sparato una delle mie considerazioni pseudofilosofiche che pare siano piaciute all'amico irlandoamericano. Ve ne metto a parte con vostro, ne sono sicuro, sommo godimento. Si parlava della vita a bordo, delle differenze nella percezione dello spazio, della necessità, diceva lui, che ogni tanto si ha di fare uno sforzo per capire che la nave non è il mondo intero. E io gli dico, sai una cosa che mi piace molto dello stare a bordo cos'è; è che quando sei a terra, in città per esempio, e vuoi fare uno sforzo per cambiare il punto di vista, ma proprio cambiarlo fisicamente come se ti sollevassi per guardare le cose (con te nel mezzo....non saranno prodromi di skizofrenia?? prodromi? ma io questi flash me li faccio da una vita!) devi immaginarti di spostarti di almeno dieci chilometri. E allora vedi tutto piccolo, le persone che si affannano (e tu nel mezzo) come formichine ecc. Se vuoi fare la stessa operazione su una nave basta "spostarsi" di quindici metri. E allora vedi una barchetta che si muove lenta lenta in mezzo al nulla. Minchia che persona profonda che sono! Se queste polpette me le sparo a catania mi pigliano a pernacchie! Oppure le pernacchie me le fanno pure qui solo che sono in inglese e non le capisco?
Bene.
Certo se penso alle mie prime crociere e alle cose che scrivevo allora adesso sembra che ci sia così poco da dire. E invece non è vero perchè mantengo sempre quel pò di stupore che, perdindirindina, non può che esserci col lavoro che faccio! Solo che tutto acquista familiarità. Acquistano familiarità le cose, le situazioni e le persone che, salvo qualche caso, sono sempre le stesse. E ringrazio questa familiarità che consente alle mie ghiandole produzioni più contenute di adrenalina e di sudore!
Vabbene. Ok. Vedo polposi deliri nelle righe precedenti e ne sento di ancora più polposi che vorrebbero occupare le prossime. Ma siccome vi voglio bene ve li risparmio.
Il soggetto della foto: non appena l'ho vista, durante una mia solitaria passeggiata per le vie di Kaohsiung, mi sono spisciato. E ho dovuto per forza fare la foto. Minchia quanto sono avanti qui, ho pensato. Altra religione, altra filosofia, altro modo di intendere la vita. Per tutti, uomini e animali. Incenso, inchini, meditazione, canti ritmati e ipnotici.
E, dritta come un fuso a sfidare le leggi della miope fisica occidentale,
cacca zen
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