mercoledì 1 luglio 2009

Lastime alimentari


Non fate quelle facce, vabbene? È così, è così. Questa crociera mi devo lastimiare. Fatemi lastimiare.
Oggi la lastima è alimentare. Del resto assai facile. Il cuoco e il suo strepitoso assistente non sono gli stessi della scorsa crociera. Si vede. Brave persone, per carità (anche se sospetto, non so perchè, di stargli un poco sulle palline...). Però proprio...
Allora, ecco cosa ho mangiato oggi (poi magari, visto che posterò con un poco di ritardo, ci aggiungo le ultime delizie offerte dal traghetto dei pirati): un quarto di una specie di hot dog con una salsicciaccia unta identificata come german sausage (e questo è stato il mio pranzo)....
Un momento...vi illustro i miei ritmi alimentari. Cominciamo da....dal pranzo. Benissimo; il pranzo lo salto a piè pari (salvo avanzi che trovo a mensa appena uscito dalla cabina...vedi hot dog) perchè comincia alle undici e mezza e finisce a mezzogiorno e mezza. Io mi sveglio circa a quell'ora e quindi niente pranzo. Poi c'è la cena, dalle cinque alle sei del pomeriggio. In quell'ora io sono di turno sulla tower, aspetto che arrivi Diana dalla mensa e vado a mangiare io. Un pò perchè sono veloce di mio, un pò perchè devo tornare su, di solito impiego dai dieci ai quindici minuti per la cena (tragitto da e per la tower incluso). Poi c'è la colazione, dalle sette e mezza (credo...non lo so) alle otto e mezza (credo...non lo so). Ma io me ne vado a dormire verso le sei e mezza. E poi la salciccia alle sette di mattina mi butta un poco pesantuccia.
Rieccoci ai miei pasti di oggi. German sausage....volata in mare per la felicità della ittiofauna taiwanese. Aspetto con impazienza la cena. Arrivo e mi si afflosciano le pal...pebre. Scarto delle cozze mefitiche, evito il gambero surgelato verdastro, che resta...che è quella...pasta....proviamo. E poi? Manzo sanguinolento. Proviamo. La pasta era una pappa scotta condita con panna, funghetti, pomodori secchi (ti immagini i pomodori secchi che hanno qua), cipolla, aglio, e altra roba non identificata. Due forchettate, di più non ce la faccio. Passo al manzo ma sono già nauseato. Ne ingollo due bocconi e caccio il tutto nel cestino dell'organico. Mi alzo sconsolato e gli occhi mi brillano alla vista di una mela. Che per la verità era buona. Ma sono già tornato sulla torre e di mangiare non se ne parla più. E questa è stata la mia giornata alimentare. No, ci sono anche due fette di pane bianco tostato con burro e marmellata di arance amare (qualcuno deve avere comprato per sbaglio una decina di vasetti di questa marmellata...benedizioni su di lui... qui non piace praticamente a nessuno e invece non è male per niente). Ma passiamo a qualche considerazione di carattere generale. Gli ammaricani, si sa, di cibo non capiscono proprio niente. Il cuoco non aiuta. Nella scorsa crociera sono stato salvato da ricchi piatti di riso basmati in bianco. Il riso mi piace. E questa volta? Quando riso in bianco c'è è una pappaccia informe tutta appiccicaticcia. Ma porca miseria! Eppure non è difficile! Poi tutto è precotto, surgelato o liofilizzato.... Ogni giorno c'è qualche torta o qualche dolce. Chi mi conosce sa che buon rapporto ho con i dolci. Niente, manco per niente. Non ce la faccio.
Il pollo coll'ananas e il mango. Lo spezzatino con il checiap e i peperoni. Ho provato l'insalata (colta dal campo non meno di venti giorni fa...del resto siamo a mare). Senza pane mi fa un poco veleno, mi dico, ma ci provo lo stesso. E poi? Come la condisco? Con le decine di salsine che ci stanno sui tavoli? No, ecco qui l'olio e l'aceto. Bè, l'aceto non è male. Olio? Si...minerale. Una lacrima scorre sul viso pensando al mezzo cafiso di buon olio extravergine che giace in cucina da me.
E poi è tutto sempre vagamente dolciastro. Anche il pane. Le prime crociere mi facevo grassi panini col pane bianco e quel che trovavo nel frigo. Non ce la faccio più. Il formaggio giallognolo di plastica. Il prosciutto che a chiamarlo prosciutto ci vuole una botta di fantasia di quelle spinte.
Aaaaaaaaaaaaaaa! Ho fame!
Mi nutro a succhi di frutta, pane tostato (che la tostatura leva quel sapore dolciastro) con burro e sale e/o marmellata o schitto, mele, uva (era buona era....mi sa che è finita), noccioline americane, latte e caffè (caffè...caffè...diciamo)....e memoria di cibo vero. Attaccatemi una flebo che almeno mi levo il pesiero!
Allora mi dico, minchia, ma sei proprio un italiano medio che si lamenta del cibo se non è quello fatto dalla sua mamma!! Non è vero! A parte il fatto che la mia di mamma non è mai stata una fanatica della cucina (diciamo così), io qui rimpiango il cibo taiwanese (che per inciso, superato il primo impatto visivo, non è niente male)!
Vabbene, basta. Fine della lastima alimentare. Tra un poco vado a letto e mi impegnerò a sognare del semplice...pane.
Altolà! Se devo sognare allora...tanto vale...
ravioli fatti in casa e ragù...

...Apdeit (come si dice qui): oggi ero sulla torre alle cinque e mezza aspettando che venisse su qualcuno per potere andare a cena. Pregavo per qualcosa di decente. Ecco che vedo Diana trotterellare su tutta contenta. Arriva su e mi dice "you'll be happy. There's italian food today". E mi si ghiaccia il sangue nelle vene. Poi invece non è andata troppo male: pesce con una specie di guacamole, riso basmati in bianco e non scotto, e una specie di panino all'olio attipo fatto in casa. E la mia mela. Dai che poteva andare peggio! E poi forse migliorano i miei rapporti con i gestori della trattoria. Ma sulle evoluzioni dei rapporti personali attraverso gli anni vi dirò un'altra volta.
Buon appetito a tutti

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