martedì 18 marzo 2008

deliri di viaggio

scrivo da un albergo di san josè dove sono da poco arrivato. secondo loro sono le sei e mezza del pomeriggio ma tutto me stesso si rifiuta di crederlo. sono in mutande nella fantastica stanzona tutta per me. e sono solo. non c'è ancora nessun altro dell'equipaggio. dovrebbe arrivare qualcuno in serata. bò. so solo che ho la stanza prenotata per una notte. ma non dovevo stare su una nave?? pare che la nave abbia avuto qualche problema nell'attraversare il canale di panama. ma vi rendete conto di quello che scrivo???il canale di panama! allora è vero. sono in costa rica. fa caldo. sono in viaggio dall'altro lato del mondo.
ecco di seguito qualche delirante osservazione buttata lì durante il viaggio che mi ha portato qui....buttata lì....portato qui...sono proprio un cretino.
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aeroporto di catania. in bocca un sapore amaro che immagino sia dovuto al poco sonno, alle quantità industriali di caffè e alle sigarette. e forse anche a un pochino di adrenalina, che sono in piena produzione. mi guardo intorno e ogni volta che mi fermo a pensare al motivo per cui sono qui, si forma un sorrisetto da imbecille sotto la barba (apposta me la sono fatta crescere) e qualche gocciolina di sudore sul palmo delle mani.
il rumore della tapparella che scende. catania che sparisce dietro.
casa mia dal pianerottolo attraverso la porta aperta. la luce magica che lascio lì dentro. gli amici. la famiglia. la sicilia. dove oggi c'è tanto di quello che voglio. dove sempre c'è tanto di quello che sono. cominciano i chilometri alle spalle.
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aeroporto di linate. minchia ora si parte davvero. pavia si dimostra ancora una speciale camera di decompressione. e non solo. ogni volta riparto da lì con qualcosa in più. e in particolare questa volta ho vinto: due computer portatili, un'interfaccia per l'acquisizione di segnali audio, un sacchetto di connettori che sembrano un pacchetto di cioccolatini belli belli. e un paio di paginette con appunti vari su come mi devo regolare con pc, software, idrofoni e cispolini vari una volta che sono a bordo...tanto lo so che sarà tutto come nessuno aveva previsto; e allora pazienza, adattamento e fiumi di mail sudate per chiedere consigli a 10000 chilometri di distanza.
stamattina alle 4 e mezza commovente addio al bidet.
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su questo volo dell'iberia che mi porta da madrid a san josè c'è una ficata straordinaria. hanno piazzato una telecamerina sulla coda che punta in avanti e in basso. fichissimo. vedi l'aereo nell'area di parcheggio. poi si muove verso la pista, rulla, decolla. e le casette e le nuvolette. ma non di lato, dal finestrino; davanti a te! fichissimo.
..oooops....io odio volare.
sarà questo il motivo del sudorino alle mani? sarà per il fatto che mi trovo solett solett a volare verso una nave della columbia university per fare il bioacustico? sarà per tutte quelle domandine che mi vengono in mente tipo...capirò quello che mi dicono? ce la farò a farmi capire? riuscirò a fare funzionare tutta l'attrezzatura per come dovrebbe?...ce la farò a usare la lavatrice??
la famosa ansietta...he he.
nel frattempo è arrivato il lauto pasto. e resto sempre affascinato da forme e sapori che se non te li presentassero così carini carini nei vassoietti con le posatine, col cippolo che ci credi che non è premasticato.
e mi distrae un pò. come la musica. che proprio mi rilassa. certo...è un pianoforte che suona...
leggo un pò che è meglio: alice nel paese delle meraviglie. titolo azzeccato o no?!
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sono l'unico a bordo di 'sto tubo volante che non sa una cippa del paese dove sta andando. che vergogna. intorno è pieno di turisti europei che sfogliano guide e c'è anche qualche sudamericano che forse torna a casa. e un gruppetto di suore, che andiamo in un paese del sud del mondo che lì la religiosità si sa....
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sto male. non capisco. forse è solo la stanchezza. forse è solo la paura. e questa sensazione di solitudine che alle volte mi si butta addosso calda e appiccicosa come lo stagno da saldatura.
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adesso va decisamente meglio. una doccia fa miracoli. e il miraggio del letto ancora di più. e poi 'ste saldature non tengono mai un granchè. dalla reception dell'albergo ho avuto le ultime news e pare che domani, ad un orario non meglio precisato della mattina, qualcuno mi recupera e mi porta a puerto caldera. dove mi imbarcherò. bene. me ne vado a dormire che sto per raggiungere le ventiquattrore di delirio costante. abbracci a voi. e mi impegno a farvi vedere al più presto qualcosa. fai foto giovanni. ora le faccio.

5 commenti:

Unknown ha detto...

e si..... sarà l'ansietta o gli anni che avanzano inesorabili senza pietà...ma i tuoi deliri si stanno aggravando. o forse dopo un pò di tempo di lontananza mi ero solo abituato bene.
Comunque mi prefiggo un buon proposito per la s. pasqua 2008: seguire il giova nel suo pellegrinaggio e controllare che la sua salute (mentale...) non peggiori. impossibile? il sud america, le donnine calienti e soprattutto giorni di cuffia ad ascolatare le sirene possono fare strane cose agli uomini.
Vai giova siamo tutti con te. ma non ti montare troppo la testa... e complimenti! bel colpo! a presto
davide

Anonimo ha detto...

A Giovà...sai che siamo tutti con te...ti seguo da questo blog..e sembra strano ma, dopo racconti e racconti di Claudio e di Gianni, ora mi sembra di essere lì con te. Ho visto le foto della nave e le foto di San José...che posti...fatti vivo e più che altro resta vivo!!
Elisabetta

Anonimo ha detto...

Mpare sei mitico! ma le femmine?
Qui tutto bene, l'Etna fuma e ti pensa e ieri per non farla disabituare alla tua presenza abbiamo preso la tua auto e abbiamo fatto un bel giro verso S. Alfio....
Ora ti baciamo e ricordati di imparare a nuotare!!!

Anonimo ha detto...

certo però che un po' di guide te le potevi leggere pure tu. Vabbè che il mare è tutto uguale, ma almeno... Ciao pellegrino, sarà un piacere seguirti via blog. un bacio
daria

Anonimo ha detto...

Minghisi... tutti uguali voi marinai, lasciate i poveretti al pizzo della banchina con la pietra al collo pronti a buttarsi dalla punta del molo... e via a divertirvi per mare.

Ah, ma verrà un giorno, verrà...

gianfranco