venerdì 4 aprile 2008

la prova


sapevo che prima o poi sarebbe successo. lo sapevo. e il pensiero mi aveva sempre ossessionato. anche se ero riuscito a tenerlo a bada.
erano anni. sin dalla prima volta che ho messo piede su una nave da ricerca. per tutto questo tempo ero riuscito ad evitare, facendo salti mortali, adottando le più svariate strategie, di confrontarmici. ma questa volta no. non c'è stato proprio verso.
e sia, mi sono detto qualche giorno fa. si, perchè già da qualche giorno mi ero reso conto che avrei dovuto.
e allora andavo lì e davo un'occhiata. e tutto sembrava così tranquillo. così facile. un altro giorno. un'altra occhiata. anche se nel frattempo tutto me stesso continuava a cercare soluzioni che mi consentissero di evitare. ma non ce n'erano. bastava che mi guardassi bene per capirlo.
oggi la decisione. ed è venuta così, di botto. non me ne sono neanche reso conto. ho cominciato a fare. ecco tutto. ho cominciato a fare tutto quello che dovevo fare prima del vero confronto. in fondo è solo una macchina, mi continuavo a ripetere. uno strumento come un altro. e perdippiù utilizzato da centinaia di persone. non più di cinque minuti per preparare il tutto. avrei sperato di più? ma tanto ormai cosa importava... meglio affrontare subito la cosa.
ok. sono li davanti. e quest'occhio mi fissa. questa bocca che devo spalancare io mi aspetta. e metterci le mani dentro. ho scelto un momento in cui non c'è nessuno intorno a me. per poter lavorare tranquillo. tranquillo!
ok. la prima parte è fatta. avvio tutto e tutto sembra andare per il meglio. resto li a guardare per n paio di minuti ma tutto gira come mi dovrebbe. come ho visto altre decine di volte, durante le mie furtive ispezioni, cominciate già la scorsa crociera. vado via. tornerò dopo a verificare che non sia successo qualche disastro. spero che tutto vada liscio.
dopo qualche ora sono di nuovo lì. ore in cui sembra che il pensiero no occupi la mia mente, ma eccomi di nuovo lì, dicevo, come trascinato da un sottile filo che mai si è spezzato. sembrava facile. è stato facile. ma è solo il primo passo. il più semplice. non molto diverso da gesti che tutto sommato mi hanno accompagnato nella mia vita. la vera prova è adesso. l'ignoto. il mai tentato prima. neanche qualcosa di simile.
adotto la procedura. qualcosa di buono c'è in questa attitudine tutta americana si scrivere e protocollare tutto. un altro occhio. un'altra bocca. più grande e minacciosa questa volta. tanto grande che quasi ci entro fino alle spalle per lavorarci bene. chiudo tutto. e tutto parte. più che prima non ce la faccio a stare lì a guardare. devo andare via. non resisto. tornerò, anche se in un angolo el mio cuore non vorrei. ma devo. per me.
ma questa volta non ce la faccio ad aspettare più di quanto dovrei. entro nell'antro. tutto tace. mi guardo intorno. tutto tranquillo. sono solo. meno male: ho scelto bene i tempi. aspetto ancora quaclhe istate prima di posare gli occhi lì. lo faccio.
è andata. ce l'ho fatta. è stato un massacro psicologico. uno stillicidio durato ore. anni.
ma ce l'ho fatta.
ho di nuovo magliette e mutande pulite.
la lavatrice ha funzionato. l'asciugatrice non è esplosa.
un'altra prova è stata superata. una nuova fantastica esperienza da raccontare ai miei nipoti.

...certo...in effetti...è tutto un pò bluette...

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Right dude, well done..
Who could tell the little bastard would have done the work nicely... it's still a dirty job, but someone has to do it!...

Well, when you're home, while cleaning yourself, there's a bunch of smelling stuff waiting for ya! There, by the door (you know full well where it is at...).

Let's know something about the mustachees contest. Can white beards come along??

Hey man, fuck you!!..

fraggh

Anonimo ha detto...

Hei Gianfrr, che ne dici di questa? non è una descrizione dove c'è il senso dell'attesa, la suspense?
lo dico sempre a giovanni che dobbiamo trovare l'editore..
un bacio
Mara

Anonimo ha detto...

A proposito, chi è Fraggh?
Gianfranco, do you know?
Perfect english! Mother tongue?
mara

Anonimo ha detto...

Ah ah ah, era solo per immedesimarmi nel piccolo navigatore cannizzaresco... tutto circondato da armadi ruttanti che parlano solo americanazzo fituso...

La suspàns dell'ammorbidente... e poi, se proprio non riesci a lavare le robbe, puoi provare a mettere le calze maleodoranti direttamente nell'asciugatrice... sai che bello quando apri!...

Solo io quando ho fatto lo skiapper dormivo in un loculo a prua dove gocciolava un'onda sì e una pure... e là ci hanno pure l'asciugatrice... mmah!

Casa editrice Yok? Da yokshàr...

Fraggh giaffr arrffrfgghh, boh...

Anonimo ha detto...

Ci sono cascata! nella tua trappola! Gianfranco, sei troppo poliedrico!!! Strana 'sta cosa che io parlo con te usando il blog di giovanni. ma..tanto è gratise no?
e allo stesso momento...teniamo compagnia al nostra ammaricano!!e lo facciamo divertire...
Giovanni mi sono dimenticata il romanzo, lunedì mi ricordo.
ci dici qualcosa dei pirati del traghetto?
Mara

Anonimo ha detto...

MmacaraMara...
Mmanunnera na trappola, piuttosto un giochin giochetto...

Il pallo e rimpallo dei saluti tramite blog ha del trascendentale. Usiamo impropriamente un mezzo che avrebbe tutt'altro scopo... mi piace.

E' una sorta di appropriazione indebita, un peculato, quasi una concussione direi... è l'inquinamento linguistico, un Golem. Siamo sfuggiti al controllo del nostro creatore. Lui voleva i nostri commenti, ma noi ce ne fottiamo totalmente.

Anzi, dovremmo star qui a riempire di discussioni inutili e starnazzanti tutti i post che posta il postante. Creare così una meta-letteratura parassita che vada a disturbare il lavoro del manovratore tursiope (novello Mao Tze-Dong col naso sulla nuca...).

Chissà che l'uso improprio non lo si possa intellettualizzare e metodizzare. Sarebbe l'evoluzione moderna della filosofia epicurea di frontiera. Corpo e anima tutt'uno, come uso e abuso inscindibili...

Un blog fatto di chiacchere, mentre il piccolo postante tenta con difficoltà di far sentire la sua voce, in mezzo al chiacchericcio vano e inarrestabile della società moderna perduta e non più ritrovabile (come le voci gallinesche delle donne super truccate che dallo schermo TV si accapigliano su questioni che non interessano più a nessuno, un una immanenza a tempo determinato... ne usciremo?).

Hey you, listening man, throw from the hublot those earphones, there's an entire world out there!...

Anonimo ha detto...

Se l'acqua che io bevo
non mi disseta più
se il cibo che io mangio
non mi sazia più
allora berrò il pane
e l'acqua mangerò.

Piano.
Piano con la mano.
Piano con la lingua.
Piano con la tua
cattiveria;

Piano
con la sicurezza
con tutta questa fretta
con un'incertezza
quando troverà
la ragazza.

Se l'abito che indosso
non mi copre più
la strada che percorro
non mi sostiene più
allora sarò nudo
e a cadere imparerò
allora sarò nudo
e a volare imparerò.

Piano.
Piano con la mano.
Piano con la lingua.
Piano con la tua
cattiveria;

Piano
con la sicurezza
con tutta questa fretta
con un'incertezza
quando troverà
la ragazza.

Piano.
Piano con la mano.
Piano con la lingua.
Piano con la tua
cattiveria;

Piano
con la sicurezza
con tutta questa fretta
con un'incertezza
tutta la tua fretta
quando troverà
la ragazza.

Tricarico "ghiaccio"

baci abbracci e carezze

Anonimo ha detto...

Commento serio:

Complimenti Gio', quest'esperienza sembra davvero importante.

Tutti noi partecipiamo con interesse, nel vedere che finalmente e dopo anni qualcosa comincia ad andare per il verso giusto.

La famosa Università americana non è più un'entità astratta e lontana, ma diventa un concreto esempio di organizzazione fattiva.

Dietro le parole scritte per scherzo e in leggerezza si nasconde la forte coscienza (e perché no, speranza!) di un futuro costituito da progetti e soddisfazioni.

Tieni duro Gio'. Ne vale la pena.

g.

Anonimo ha detto...

Gianfranco, ma che ha scritto "piano piano... "? mi ero persa la poesia! la leggo solo ora!
vogliamo dedicarci alla poesia? d'accordo!adoro le poesie spontanee..e credo che giovanni abbia parecchia ispirazione dalla nave...vero navigante?
ormai mancano pochi giorni al rientro, ti mancherà la vita a bordo vero?
A presto...
Mara