domenica 13 aprile 2008

...paravanes?



lo so, lo so. a decinaia, a centinaia, migliaia e decimigliaia. a milonaia ogni giorno sbirciate sul blog per vedere se finalmente è giunto il tempo di sapere. con la speranza, sinora vana, di avere una risposta alla domanda che da giorni vi leva il sonno: che minchia sono i paravanes???
e finalmente eccomi a rispondervi.
allora, questo è un seismic vessel. il suo cuore pulsa a colpi di cannoni; ma ormai degli airgun sapete tutto. e quindi ci si trascina, a una distanza che varia tra una cinquantina e un centinaio di metri, questi affari in giro per i mari del mondo. questi affari fanno un botto ( e si...almeno in teoria, il botto è uno soltanto anche se a sparae sono in 36) che sbatte sul fondo, in parte lo attraversa e poi ci sono degli echi che tornano in superficie.
ed ecco l'altro altro elemento fondamentale per fare funzionare il giochino: gli streamer (da cui streamer deck) o array sismici. sono degli idrofoni (ad essere precisi, come in ogni array, gli idrofoni, cioè gli elementi sensibili, sono più d'uno...e sennò che si chiamano array a fare?)...facile no? in pratica sono dei tuboni costituiti da moduli lunghi 150 metri; ogni array 40 moduli...3 per 1 uguale 4....5 meno sette fa 12....si...fanno sei chilometri per array (e infatti guardare la fotina per credere: il winch piccolo, quello del pam idrofono, mi arriva più o meno al mento...considerate che sono un pò nano e valutate il tutto).
il langseth è disegnato per trainarsene dietro quattro (ma poi dipende dalle crociere e dagli scopi del piano di ricerca che si segue; durante questa crociera ce ne trasciniamo dietro solo uno). se ti trascini almeno un paio di array, anzicchè uno, succede una cosa fantastica: attraverso gli echi di ritorno riesci ad avere una rappresentazione tridimensionale della struttura della crosta terrestre...mi spiace di non avere qualche immagine da farvi vedere ma è una ficata pazzesca. questa cosa viene molto usata dalle compagnie petrolifere per trovare petrolio e gas; gli scienziati, assai più sani, riescono ad avere una visione praticamente esatta di...che so...le sacche di magma che si trovano sotto il mare vicino a zone con vulcani e le le loro deformazioni...oppure...la forma e il modo in cui una placca si infila sotto un'altra causando terremoti...e via così. tutto in tre d: so forti sti ammaricani...ma mica solo loro.
ora, gli airgun ce li trasciniamo dietro tenendoli separati tra loro grazie a un pò di cavi attaccati alla poppa (anche perchè la poppa della nave sarà larga si e no venti metri e allora come fai a trascinarti tutto senza che il tutto si ammucchi e si arravogli?). e gli array??? aaaa, finalmente! per gli array, o meglio per i due più esterni, ci sono i paravanes. concetto facile facile: altro non sono che dei...divergenti. li cali dai fianchi della nave e trascinandoli si allontanano dalla linea della tua prua per centinaia di metri; ci attacchi un array e il gioco è fatto. la cosa bella sono le dimensioni. trattasi di rettangoloni di acciaio con una base di..che so...otto metri e un'altezza di cinque. all'interno del rettangolone ci sono delle "lame" inclinate che sono poi le "ali" del rettangolone, quelle che lo spingono ea...divergere. levate un metro di qua e un di la che sono sempre un marinaiopescatore con i soliti vizi di esagerare, ed eccovi i paravanes. finalmente! sento gli applausi da qui.
immaginate un pò che casino manovrare con tutta questa roba che ti segue: virate con raggi lunghetti, impossibilità di fermarsi (che sennò sbatte tutto sul fondo...ammenocchè non ci siano più di sei chilometri e rotti di fondale), impigliamenti vari in attrezzi da pesca, ecc. e poi c'è, per gli array, l'annosissimo problema della profondità a cui lavorano, perchè per ben lavorare devono essere belli stesi con tutti gli elementi più o meno alla stessa altezza (diciamo cinque metri di profondità). realizzare queste condizioni è un pò un casino. il motivo del ritirare tutto a bordo qualche notte fa (quando il pam idrofono si era arravolgiato sugli airguns) è stato un eccessivo affondamento della testa dell'array. e allora per fare i modo che tutto funzioni che se fa? prima cosa, si applicano dei pesi al tubone (quant'è bella la semplicità); seconda cosa si regola la velocità della nave; e poi, magia magia, si usano i birds: questi uccellini, i cosi rossi nella foto, ci hanno due alucce a testa che possono essere comandate per cercare di trovare l'assetto migliore. e se non basta? e se non basta sono affari tuoi e devi ritirare il tutto e ricominciare daccapo. fa molto passatempo cinese.
ecco il nocciolo delle strumentazioni che stanno su questa nave. poi ci possiamo aggiungere un fantastico multibeam sonar che mappa allegramente il fondo (ma lui solo la superficie...del fondo) del mare...che anche questo da vedere è bellino assai.
e poi, ma giusto perchè siete voi, ci sbatto in mezzo pure un centinaio di xbt (che non mancano mai su un research vessel!): expandable bathythermograph...delle specie di silurotti lunghi una trentina di centimetri, che vengono sparati in mare durante la navigazione e che restituiscono (attraverso dei fili di rame che ci stanno dentro e che si srotolano mentre affondano...) il profilo della temperatura della colonna d'acqua. tutta roba a perdere. carini vero? ce la farò prima o poi a fregarmene uno...
e questo è quanto. paghi finalmente? spero no troppo annoiati.
ma sennò quando poi entrate nel main lab non lo capite bene che si fa li dentro...

3 commenti:

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

Mbare, chi ffu?
In questo commento cancellato offese ci furono??
Qualcuno si prese confidenze da lavare col sangue?

Dobbiamo uscire il cortello dalla sacchietta?? Quantu stimu a vista di l'occhi...

Anonimo ha detto...

Il dato più interessante è che l'array sia più lungo di quanto sia profondo il mare... che detto tra noi, seimila metri li trovi o al largo delle Ande, o in qualche zona del pacifico, lungo il ring of fire...

Altrimenti non c'è speranza, si schianta tutto al fondo!.. però almeno potreste fare un po' di pesca a strascico, strascico di strumentazione... ma, se mentre navigate si azziccano tutte cose a picco e del fondo rascate munnizza, tipo che impincete in copertoni, lavatrici, frigoriferi e stuvali di ggomma? Che si fa? ve li spartete?

Ma poi, sei chilometri sono tanti, se si allippa uno alla fine del filo per fare lo sci nautico, manco lo vedete col binocolo... manco col cannocchiale... cciata sparari cco fucili!...

g.